Questo è il terzo Natale che trascorriamo in California da quando ci siamo trasferiti in questa parte di mondo.
Eh, sì: non siamo mai rientrati in Italia per le feste, vuoi per i prezzi folli dei voli in questo periodo, per i racconti agghiaccianti di amici rimasti in attesa per decine di ore negli areoporti di scalo a causa del traffico aereo a ridosso del Natale, vuoi per le circostanze in cui noi ogni anno ci siamo trovati… fatto sta che sinora in Italia a Natale non ci siamo tornati, e quest’anno non fa eccezione.
Se penso al mio consueto Natale padovano, mi vengono in mente immediatamente quel magico clima d’attesa che si creava in famiglia già nel periodo dell’Avvento, i preparativi per pranzi e cene della Vigilia e del giorno di Natale, i pensierini incartati con cura e poi le ultime corse frettolose alla ricerca dei regali per le persone più importanti. Penso a quell’aria gelida che mi colpiva dritta in faccia: ricordo le mani ghiacciate appena scesa dal motorino con un misto di piacere e di malinconia.
Sì, perché il Natale in California è diverso.
Diverso, sotto un milione di punti di vista…
Intanto il clima natalizio è completamente diverso. Generalmente il sole splende e il cielo è azzurro, come nell’80% dei giorni dell’anno. E non fa freddo, per lo meno non come nel Nord Italia. Le temperature scendono, è vero, ma l’aria assomiglia più che altro a quella che trovavo in Puglia quando trascorrevo il Natale lì, a casa dei nonni paterni, insieme alla tribù di zii, cugini e procugini che inondavano di risate quei giorni di festa.
A San Francisco poi il nostro Natale è decisamente più solitario. Non abbiamo parenti vicini con cui trascorrerlo ma abbiamo amici cari che ora rappresentano la nostra famiglia qui. Ed è con loro che ci piace trascorrere questo giorno dell’anno, avvolti nel calore che si ricrea nell’affetto reciproco. E in fondo questa è la festa giusta per ritrovarsi e lasciarsi coccolare un po’, no? Anche perché quando si ha la famiglia così lontana si sente crescere la malinconia, specialmente in questo periodo dell’anno, una malinconia che può essere in parte superata grazie ad un affettuoso abbraccio.
Ciò che pero’ ho sempre trovato assai divertente del Natale a San Francisco sono le decorazioni che spuntano dentro e fuori le case.
Subito dopo Halloween le case cominciano ad accendersi alla sera, illuminate da sottili fili di luci bianche che segnano i contorni delle finestre. Ma in realtà è dalle fine di novembre, dopo la festa del Ringraziamento che qui chiamano Thanksgiving, che si comincia a pensare seriamente al Natale. A questo punto sì che si va giù pesante… perché sapete che gli americani fanno le cose in grande, no?
Ecco quindi che non sono più solo le lucine a dare una veste natalizia alle case…
Di fronte agli ingressi possono spuntare soldatini soldatoni dello Schiaccianoci a grandezza naturale; sui muri esterni o sui tetti possono comparire slitte complete di renne, Babbo Natale e regali, orsetti orsi giganti alti tre o quattro metri, renne delle stesse dimensioni, fiocchi rossi e dorati che devono essere – ed è proprio una regola – enormi!
Insomma, si esagera… si esagera di brutto!
Ho fotografato per voi giusto un paio di case, giusto per darvi un’idea…
Questa qui a sinistra si trova di fronte al pediatra di mio figlio.
Immaginate la scena: parcheggio per caso proprio lì sotto, sono di corsa perché – come sempre – siamo in ritardo per l’appuntamento. Scendo dall’auto e, alzando lo sguardo, noto questo popò di decorazione. Il mento tocca terra.
Mai visto un tripudio tale di fiocchi, nastri, stelle di Natale, renne rosse e al centro un bel Babbo Natale che, non so se si capisce dalla foto, ma giuro, sarà stato alto almeno due metri!!
Non sembra anche a voi di essere improvvisamente piombati a Gardaland?
E poi un altro giorno, andando verso il Golden Gate Park, mi imbatto in questa casa qui a destra e penso: “Beh, ma allora quella che avevo visto l’altro giorno, tutto sommato, era sobria!”
Almeno in quella non c’erano tutte queste palle giganti…
Poi guardo bene e dico: “Ma hanno coperto praticamente tutte le finestre della casa – e non sono poche! – con queste decorazioni da luna park!!”
Non ci posso credere.
Ma lo vedete il Babbo Natale in alto?
E quel fiocco enorme sulla finestra a sinistra?
E tutte le palle che lasciano libera giusto una finestrella al centro?
Santo cielo: ma come fanno questi a vivere al buio per tutto il periodo natalizio pur di avere tutti questi addobbi sulla casa?
Ma aspettate, perché non è mica finita: siccome evidentemente avevano talmente tante decorazioni da mettere che sulle pareti non ci potevano stare tutte, hanno ben pensato di bloccare anche l’accesso al loro garage e di occupare pure una buona parte del marciapiede.
Non sto scherzando, eh!
Alberi di Natale come se piovesse, treni appoggiati su cumuli di finta neve, ancora ghirlande, bastoncini di zucchero giganti (mi sa che sono i resti di quelli messi sotto alle finestre!)… e persino un omino di pan pepato, che era alto quanto me!!
Insomma, pare proprio non ci sia un limite… Qui, quando decidono di prepararsi al Natale, lo fanno seriamente e lo fanno ALLA GRANDE!!
E a me, lo devo dire, piace un sacco!!! =)
Ha collaborato con Amiche di Fuso da Luglio 2014 a Settembre 2016
No, per me quelli non ci abitano là dentro. Hanno fatto uno scherzo ai loro vicini imprigionandoli in casa.
Ah ah ah ah!
Probabile!! 😉
Che spettacolo deve essere! Tutt’altro modo di festeggiare davvero!
Un pochino appariscente, che ne dici? =)
Mi era capitato di vedere case americane piene di luci e festoni e renne e babbi natale. Questa piena di palle mi pare originale rispetto alla media! Chissà se dall’unica finestra libera, il giorno di Natale spunterà una sorpresa… Sarebbe la cigliegina sulla torta!
Magari passo a controllare!! 😉